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2020

Artista: Carlo Alberto Perillo

Dimensioni: 60x80 cm

Tecnica: acrilico e smalti su tela spalmata senza telaio

Certificato di autenticità: No

Cod. Opera: 102980

5.000,00 €

Disponibilità: Disponibile

da Carlo Alberto Perillo

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Bio dell'artista
Carlo Alberto Perillo “ Intimo ed esteriore in pittura” è un artista poliedrico che infonde la sua arte nella personalizzazione degli ambienti domestici e lavorativi. Utilizza le arti della materia e del colore per dare “gusto” agli interni ed esterni, esponendo con i suoi quadri dal 1984 al 2019 in varie gallerie ottenendo varie critiche e riconoscimenti Da qualche anno Carlo Alberto ha attirato l’attenzione dei critici e degli estimatori d’arte ‘presentando le sue opere nella sua terra, ove intende far conoscere non tanto le sue capacità artistiche e la sua tecnica, quanto invece la capacità di penetrare ed esprimere le diverse realtà umane, i sentimenti interiori, spesso contrastanti, inquietanti, in cerca di appagamento. Infatti, attraverso la sua particolare tecnica comunemente non seguita da altri, ma adeguata all’espressione dell’intima realtà del dramma umano, con le sue tonalità né troppo calde, né oscure, né violente, ma sapientemente espressive di una possente interiorità, egli mette se stesso e gli altri dinanzi non ai consueti schemi pittorici paesaggisti, naturalistici o ritrattisti, come se fossero estranei al suo mondo reale ed immaginario, ma, quasi di forza, pone l’osservatore dinnanzi ai più gravi problemi che, particolarmente nelle condizioni attuali, rivelano più chiaramente le contraddizioni dell’uomo. Nei suoi quadri troviamo, senza un ordine prestabilito che sarebbe segno di spontaneità e di libertà artistica, i temi o meglio, i sentimenti più contrastanti dell’animo umano: l’odio e l’amore, l’oscurità e la luce, la socialità e la solitudine, la fuga dalla vita e l’attesa nella speranza, la distruzione operata dal male e la resurrezione, l’incubo che attanaglia e la serena visione della vita che rende liberi. In alcuni delle sue opere l’artista intravede profeticamente una umanità risorta dalle ceneri dei mali che oggi l’affliggono, un mondo dove gli uomini non si sentiranno più soli, lavoreranno insieme e cammineranno uniti verso la luce. Il suo lavoro è collocabile nella corrente neo espressionista affermatasi con grandi artisti sia italiani che tedeschi di cui si possono ricordare nomi come Chia, Clemente, Cucchi o Salomè e Middendorf. Al di là dei nomi citati, fare dei veri confronti è impossibile, anche se il suo stile lo colloca più vicino agli artisti tedeschi. La sua rappresentazione si sviluppa nel trasportare la strada sulla tela. Nella sua pittura si nota una forte spontaneità in cui si può considerare il gusto per la cultura popolare come appropriazione borghese. Nel suo lavoro si nota una profondità psicologica non indifferente che scava il crudele inconscio dell’individuo della strada sfociante in una forte acidità derivante proprio da quell’esasperazione di realismo. Utopia o filosofia consacrata dall’arte? Sensibilità e ansia d’innovazione o condiscendenza, sia pur inconscia a rompere i rigidi schemi di certa arte? In questa problematica, altamente sentita e magistralmente espressa, di una particolare visione della vita, di sapore realistico e sociologico, domina la figura della donna, forse perché l’essere dal quale più d’ogni altro nascono e si realizzano i sentimenti, perché ha la forza di soffrirli e di dominarli, nasconderli e manifestarli al tempo stesso nella molteplicità delle contraddizioni del vivere quotidiano. Lo sguardo spento e deluso di alcune donne, gli sguardi dilatati, vividi, incantati e carezzevoli di altre figure e il gesto di amorevolezza e di protezione di alcuni suoi quadri che rappresentano la maternità, rispetto al gesto brutale di rifiuto di “ vendita di un figlio”; l’atteggiamento di abbandono, senza disperazione, di “Aspettando” e di altri denotano la presenza di una profonda capacità di penetrazione psicologica. Ma di più, di una potenza di espressione non comune nei giovani pittori, per cui si può affermare, se è lecito usare il solito schematismo di scuola, che è quella del Perillo è, si, pittura realista, ma psicologica, pittura dell’animo umano.

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