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Artist Rating: 11
Categoria (Artista, Collezionista o Gallerista): Artista
Stile: Personale
Città: Napoli
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Via: Nuovo Tempio, 101
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Ho 54 anni dipingo dall'età di 10 anni..Ho esposto :
Prima Biennale di Palermo
Biennale della Creatività
ARTEXPO New York
Thiller Parigi
Museo Sciortino Monreale Palermo
Galleria AMART Bruxelles
Arte Padova
Galleria Beltrani Cremona
Palazzo Dei Normanni Monreale Palermo
Immagine Spazio Arte Lecce
Vip Art Shopping Zone
Premio Internazionale Le Louvre
Gran Premio Bruxelles sede del Parlamento Europeo
Recensito Dal Prof. Vittorio Sgarbi
Testimoniare. Questa è l'esigenza Più impellente che avverto nei dipinti di Vincenzo Comunale, che potrebbero essere considerati, da questo punto di vista degli exvoto di se stessi. Testimoniare, non il mondo, non la natura, non le cose degli uomini, come tutti potrebbero vedere," ....."ma piuttosto la singolarità di ciascuno, a partire dalla sua ovviamente, il modo in cui la natura e le cose degli uomini pervengono all'animo e vengono da esso rielaborate per creare un mondo nuovo quello dell'espressione creativ,.dove tutto non vale per quello che era o dovrebbe essere, ma per quello che è diventato, formule grafiche che sono il corrispettivo di sensazioni istintive,emozioni primitive nella loro immediatezza, ma generose come solo nell'infanzia le possiami avvertire,quando ancora le esperienze dela vita non ci hanno fatto dimenticare il sapore secco e inebriante dello stupore. Se c'è un artista a cui l'etichettà di Impressionistas calzerebbe a pennello questo è proprio Comunale, in senso letterale, naturalmente non tecnico, perchè il rimando al grande precedente storico nell'autodidatta Vincenzo Comunale, è solo in superfice, forse perfino involontario, in ogni caso non decisivo. Sarebbe facile evocare Pisarro e Ssley, anche nobile, ma non servirebbe a niente:Comunale rivendica il diritto a non sapere , a preservare gelosamente l'incontaminatezza del proprio giardino. Poco gli interessa quello che hanno fatto prima di lui, nè quello che fanno gli altri.L'attenzione viene tutta rivolta a se stesso e non per superbia, ma nella serena consapevolezza che ogni atto creativo, da quello del grande intellettuale a quello del poeta bifolco, è comunque un atto di narcisismo un rivolgersi agli altri ponendosi al centro dell'Universo.Bisogna però avere qualcosa da dire, quando si ha la presunzione di parlare agli altri ponendosi nel mezzo del tutto. Comunale c'è l' ha: il mondo è diverso da noi , che con esso possiamo instaurarare solo relazioni precarie, spesso e volentiri ingannevoli,il momento in cui più di ogni altro ci sfugge è quando crediamo di averlo in mano. Ci è dunque negata la conoscenza della ragione el mondo? No, possiamo comunquue intuirla, attraverso l'impressione che il mondo ci suscita, nel flusso vitale che si stabilisce tra uomo e natura quando l' avvertiamo. L'arte diventa la testimonianza che quel flusso è avvenuto,lasciando memoria dell'impronta che esso ha lòasciato nella sabbia dell' anima.E da quell'impronta è possibile ricavare anche una riflessione lirica, un concetto figurato che viene chiarito anche per verba, come capita in alcune opere "filosofiche" di Comunale simili a quelle con motto -Et in Arcadoia Ego- Tempus fugit....che facevano suoi illustri predecessori, conterranei compresi. In fondo il bergsonianismo malgrè soi di Comunale lo fa pervenire a visioni non lontane da quelli di altri, mentalmente più attrezzati di lui, da noi considerati maestri del pensiero. Comunale le traduce nel linguaggio anche visuale dei proverbi popolari,delle massime che si appellano ad una saggezza spicciola e tradizionale, non dimostrabile scentificamente, ma neanche negabili con certezza assoluta, avvinta al mistero sempre fascinoso della semplicità bambina.un luogo non comune, semmai Comunale.
Vittorio Sgarbi