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Spiga

Artista: Ceroli Mario

Dimensioni: 45x60 cm

Tecnica: Opera grafica

Certificato di autenticità: Si

Cod. Opera: VQGM003

500,00 €

Disponibilità: Disponibile

O

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Descrizione

Dettagli

L’opera di Mario Ceroli fa leva su diverse istanze tipiche dell’Arte Contemporanea tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Il suo linguaggio artistico, infatti, riprende quelle che comunemente vengono chiamate “Poetiche dell’Oggetto”, tramite l’utilizzazione di manufatti in legno (che a volte possono essere anche semplici oggetti d’uso quotidiano). Inoltre l’uso di un materiale artigianale, dall’estetica così primaria e grezza come il legno, avvicina Ceroli anche alle istanze dell’Arte Povera. Infine, sicuramente, come punto di riferimento fondamentale nella ricerca di Ceroli, va menzionata anche la Pop Art nel suo riprendere certi tipi d’immagine massificata, seriale, e nella loro ridefinizione in un nuovo contesto tramite un processo artistico. In questa opera Mario Ceroli fa un riferimento più diretto alle procedure artistiche della Pop Art. Tale procedimento consiste nel prendere un’immagine popolare, anche banale come può essere quella della spiga di grano, riprodurla in serie e ricontestualizzarla tramite l’intervento dell’artista. Tale intervento nel caso di Mario Schifano e degli altri artisti della Scuola di Piazza del Popolo consiste, solitamente, nello sporcare l’immagine con una gestualità pittorica assimilabile all’Espressionismo Astratto. Ceroli, invece, nella sua rielaborazione, cerca un riferimento diretto al proprio linguaggio artistico e tratta la superficie del foglio come fosse un pannello di truciolato, riconducendo, dunque, l’immagine grafica ad un materiale grezzo congeniale al suo linguaggio e affine anche alle istanze dell’Arte Povera. Mario Ceroli è nato a Castel Frentano nel 1938. E’ uno dei più importanti artisti e scenografi contemporanei. La sua formazione è avvenuta a Roma sotto la guida di Leoncillo, Pericle Fazzini ed Ettore Colla. Alla fine degli anni ’50 scopre il legno che diventerà il materiale prediletto della sua produzione artistica. Negli anni ’60, affascinato dall’estetica Pop, comincia a produrre le sagome seriali che sono il suo vero e proprio marchio di fabbrica. Nel 1966 viene premiato alla Biennale di Venezia. Nel 1967 e nel 1968 partecipa alle mostre dell’Arte Povera. Ha svolto anche un’intensa attività di scenografo collaborando soprattutto con il Teatro Stabile di Torino.

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